20 MAR 2009
Sogno di una morte di mezza estate
Tutta la felicità è nell’attesa o nel ricordo, pensava il grande poeta di Recanati. Nel futuro o nel passato. Nel presente mai. Pinuccio Loveroaspetta. In grande uniforme, davanti al cancello del cimitero, sotto lacanicola estiva aspetta. Un funerale. Un modesto, spoglio, poverofunerale. Non di più. Altrimenti che ci starebbe a fare lui in quelcamposanto di una frazione di Bitonto, abitata dacristiani longevi? E nell’attesa ricorda la sua vita, i suoi incontri,il suo paese, le persone che non ci sono più. E il tempo passa, confilosofica sopportazione.
Questa la storia, che già conoscete, del documentario “Pinuccio Lovero. Sogno di una morte di mezza estate”. Ora, prendete il suo regista, Pippo Mezzapesa. Il passato è un pregevolissimo David di Donatello nel 2004 per il cortometraggio “Zinanà” e una pioggia di successi e riconoscimenti per “Come a Cassano”.Il futuro una serie di videoclip e forse la genialità di unlungometraggio, prova impegnativa per la pecunia più che per lafantasia, di per sé fervida.
Il presente, invece, non riserva affatto tristezza e noia. Il docufilm succitato, prodotto e distribuito dalla “Vivo Film” di Gregorio Paonessa, da Paky Fanelli per “Makò Show & Tourism” e dallo stesso Mezzapesa per “Fanfara Film” con il sostegno dell'Apulia Film Commission. sarà l'evento di chiusura della sezione “Settimana della critica” alla prossima Mostra del cinema di Venezia, in programma al Lido dal 28 agosto al 6 settembre. Avete letto bene. Il nostro regista approda a Venezia.
Indubbiamente una grande soddisfazione per la coerenza di Pippo, la penna di Antonella Gaeta, l’attenta fotografia di Michele D’Attanasio, l’occhio di Vito Palmieri (un amico più che un aiuto-regista), il montaggio realistico di Andrea Maguolo, le musiche dagli echi rotiani di Cesare Dell’Anna e Umberto Smerilli. E per Pinuccio Lovero, che vive, chi gliel’avrebbe detto mai?, dentro un bel sogno. Sì, il sogno di una notte di Mezzapesa.
Questa la storia, che già conoscete, del documentario “Pinuccio Lovero. Sogno di una morte di mezza estate”. Ora, prendete il suo regista, Pippo Mezzapesa. Il passato è un pregevolissimo David di Donatello nel 2004 per il cortometraggio “Zinanà” e una pioggia di successi e riconoscimenti per “Come a Cassano”.Il futuro una serie di videoclip e forse la genialità di unlungometraggio, prova impegnativa per la pecunia più che per lafantasia, di per sé fervida.
Il presente, invece, non riserva affatto tristezza e noia. Il docufilm succitato, prodotto e distribuito dalla “Vivo Film” di Gregorio Paonessa, da Paky Fanelli per “Makò Show & Tourism” e dallo stesso Mezzapesa per “Fanfara Film” con il sostegno dell'Apulia Film Commission. sarà l'evento di chiusura della sezione “Settimana della critica” alla prossima Mostra del cinema di Venezia, in programma al Lido dal 28 agosto al 6 settembre. Avete letto bene. Il nostro regista approda a Venezia.
Indubbiamente una grande soddisfazione per la coerenza di Pippo, la penna di Antonella Gaeta, l’attenta fotografia di Michele D’Attanasio, l’occhio di Vito Palmieri (un amico più che un aiuto-regista), il montaggio realistico di Andrea Maguolo, le musiche dagli echi rotiani di Cesare Dell’Anna e Umberto Smerilli. E per Pinuccio Lovero, che vive, chi gliel’avrebbe detto mai?, dentro un bel sogno. Sì, il sogno di una notte di Mezzapesa.